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Europa, smart grids e rinnovabili

sfondoOKSfruttare al meglio le rinnovabili grazie a una nuova rete elettrica evoluta e intelligente: è quanto si propone di fare SmartNet, il progetto europeo coordinato dall’Italia che conta sulla partecipazione di 22 partner industriali e accademici di 9 Paesi.
”La crescita delle fonti rinnovabili ha messo il sistema elettrico di fronte alla necessità di una vera e propria rivoluzione, sia strutturale che tecnologica” afferma il coordinatore di SmartNet, Gianluigi Migliavacca ”La produzione di questa energia ‘verde’ non è programmabile e neppure facilmente prevedibile, per questo la sua integrazione nel sistema elettrico impone un ripensamento delle interazioni tra produttori, consumatori, operatori del sistema di trasmissione e di distribuzione. Con SmartNet vogliamo fornire strumenti e soluzioni avanzate per migliorare il coordinamento tra gli operatori della rete elettrica a livello nazionale e locale, in modo da ottimizzare il bilanciamento tra produzione e richiesta di energia”.

In particolare, il compito di SmartNet sarà quello di confrontare diverse architetture di rete basandosi sui casi di Spagna, Italia e Danimarca. Al confronto seguiranno esperimenti concreti per determinare la migliore architettura di rete possibile.

Smart meter, la rivoluzione è in atto

vantaggiQuando il titolo dice tutto. Si chiama infatti The Smart Meter Revolution il documento redatto dalla società inglese Telefonica che sottolinea le potenzialità del mercato mondiale dei contatori intelligenti. Strumenti che si stanno affermando in tutto il pianeta, permettendo ai consumatori di conoscere in tempo reale la quantità di energia consumata dalla propria abitazione. Un mercato che nel 2012 aveva un valore di 5,2 miliardi di dollari, destinati a diventare 7,4 nei prossimi quattro anni.

Le aree di maggiore potenzialità, secondo Telefonica, sono soprattutto Europa e Asia mentre  a livello globale dobbiamo aspettarci la diffusione di circa 800 milioni di dispositivi intelligenti, che porterà l’80% delle famiglie europee ad avere gratuitamente un contatore elettronico entro il 2020.

Uno strumento, è bene ricordarlo, nato in Italia. Fu infatti nel 2001, a Pisa, che alcuni tecnici Enel installarono il primo contatore elettronico del mondo, ponendo la prima pietra  nel cammino verso smart grids e smart city.

Tornando alla ricerca di Telefonica, Europa e Stati Uniti sono le aree con il maggior tasso di evoluzione mentre Cina e Giappone sono ancora piuttosto indietro per quanto riguarda la diffusione degli smart meter.

“Alcuni consumatori rimangono scettici e stanno resistendo all’idea di istallare un sistema intelligente di monitoraggio”, si legge nel rapporto. “Anche se relativamente poco numerose, alcuni gruppi di consumatori in Europa e Nord America evidenziano le preoccupazioni circa l’accuratezza dei dispositivi,  la sicurezza dei dati e la salute.”

 

[foto da enel.it]

Electra, le smart grids europee fanno rete

ElectraSi chiama ‘Electra’, acronimo di European Liaison on Electricity grid Committed Towards long-term Research Activities, ed è il nuovo network europeo per la ricerca sulle reti elettriche intelligenti.

 

Il progetto, finanziato dalla Ue con un contributo di 10 milioni di euro, unisce ben 21 enti di ricerca di 16 nazioni e ha l’obiettivo di sviluppare soluzioni utili per le smart grid del 2030 , come afferma il coordinatore Luciano Martini.

 

In particolare, Electra affronterà il tema dell’integrazione delle fonti rinnovabili nella rete elettrica, che richiede un diverso approccio per il controllo in tempo reale di tensione e corrente, per il funzionamento coordinato di milioni di dispositivi e di varie tecnologie di produzione.

“Electra – aggiunge  Martini – affronterà questa sfida in modo coordinato coinvolgendo i maggiori centri di ricerca europei che lavorano sul tema”. Il progetto durerà quattro anni e offrirà un’importante opportunità per affilare le armi della ricerca europea.

Tra i tanti obiettivi di Electra, anche quello di promuovere la specializzazione e il coordinamento dei laboratori e delle infrastrutture di ricerca.

Previsto, inoltre, lo stanziamento di stanziamento di oltre 450.000 euro per favorire la mobilità dei ricercatori permettendo a una cinquantina di giovani di trasferirsi e lavorare per 5 settimane presso un altro centro di ricerca.

 

L’attività di Electra varcherà i confini continentali: ”verificheremo se i nostri sforzi saranno in linea con la ricerca di altri Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina – conclude Martini – con l’obiettivo di lanciare anche dei nuovi progetti di collaborazione internazionale”.

 

[foto da virtuousitaly.it]

Bari, il futuro è ‘verde smart’

timthumbDalla mobilità sostenibile alle smart grids fino al ‘porto sostenibile’ e all’obiettivo ‘Horizon 2020’.
Sono i temi trattati durante la tappa barese del Forum internazionale “Green City Energy” , che si  svolto il 2 e 3 dicembre nel capoluogo pugliese.

Una piattaforma di incontro tra pubbliche amministrazioni, imprese, università, enti di ricerca e professionisti che si riuniscono per discutere sui temi dello sviluppo della smart city.

Ad aprire i lavori, la conferenza intitolata “La Smart City verso Horizon 2020”, a cui sono intervenuti, oltre al Sindaco Michele Emiliano, diversi relatori di livello internazionale come i rappresentanti del MiSE, di APRE, dello Steering Group per il SET-Plan della Commissione europea e molti altri.

 

Notevole spazio dedicato anche al tema della mobilità sostenibile. Bari è infatti la prima città del Meridione a essersi dotata di un’infrastruttura dedicata alla ricarica dei veicoli elettrici, come avevo documentato in un post del gennaio scorso.

 

Notevole anche l’attenzione dimostrata al tema della sostenibilità dell’area portuale attraverso l’iniziativa ‘Porti verdi’. A recitare la parte del leone durante la kermesse barese è stata l’Enel. L’azienda elettrica si è infatti resa protagonista di molti degli incontri che hanno caratterizzato la manifestazione, confermando la policy adottata già da qualche anno.

 

C’è chi pensa a una mera operazione di facciata, e può darsi cha abbia le sue ragioni. Intanto, però, si stanno mettendo in campo azioni concrete e verificabili. Cosa che in Italia non accade spesso, al contrario di un’attitudine alla ‘dietrologia’ che sembra essere diventata lo sport nazionale. Aspettando, si capisce, i prossimi mondiali di calcio, unico evento capace di ridestare veramente il senso di appartenenza dei cittadini italiani.

 

[foto da greencityenergy.it]

Búzios, nasce la prima smart city dell’America Latina

Si trova a poco meno di 180 chilometri da Rio de Janeiro, e fino a oggi era conosciuta come una delle mete turistiche più attraenti del Brasile. Ma ora Armaçao dos Búzios, o più semplicemente Búzios, si appresta a entrare nella storia come la prima smart city del Sud America.

È stato infatti inaugurato la settimana scorsa il Centro di monitoraggio e di ricerca, vera e propria cabine di regia che consentirà di portare a termine il progetto “Cidade Inteligente Búzios”.

Una cerimonia a cui hanno assistito, tra gli altri, il vice-presidente della Repubblica del Brasile Michel Temer, il segretario dello Sviluppo economico, energia, industria e servizi del Governo di Rio, e il  presidente di Endesa Borja Prado.

Búzios rappresenta un passo fondamentale per lo sviluppo delle città intelligenti soprattutto in un contesto come quello latino-americano, e non è un caso che ciò sia avvenuto in uno dei Paesi emergenti nello scacchiere economico mondiale.
Un passo che porta con sé anche una parte d’Italia, visto che Endesa è una società del Gruppo Enel, che in questo progetto ha investito oltre 18 milioni di dollari.

I cittadini di  Búzios potranno così avvalersi delle più avanzate tecnologie “intelligenti” collaudate da Enel, come l’illuminazione pubblica a LED,  la produzione a grande scala di energia rinnovabile, i numerosi incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati e il potenziamento delle smart grids.

Un progetto che può contare sul successo delle precedenti esperienze sviluppate da Endesa in collaborazione con Enel, prima fra tutte l’iniziativa Malaga SmartCity (2009). In totale sono sette i progetti avviati in altrettante città del mondo (Torino, Genova, Bari, Santiago del Cile, Malaga, Barcellona e Búzios), che confermano il Gruppo Enel come leader globale nello sviluppo delle smart cities.

 

[foto da endesa.com]

 

Pisa, al via il Green City Energy

Per sapere come sarà (o come vorremmo che fosse) la città del futuro, il consiglio è di andare a Pisa tra oggi e domani. In questi due giorni si svolge infatti la terza edizione del “Green City Energy Forum”, che può essere considerato a tutti gli effetti come l’antesignano dei tanti eventi dedicati allo sviluppo delle smart cities.

La manifestazione si pone l’obiettivo di proseguire il dibattito avviato da tempo sui progetti e le tecnologie all’avanguardia per la produzione di energie rinnovabili nelle città, con dei focus su alcune tematiche quali sistemi di risparmio energetico, efficienza energetica, intelligent e new buildings e mobilità sostenibile.

Quest’anno, il Forum presenta alcune novità come la realizzazione di un percorso espositivo lungo le principali vie del centro storico, in cui istituzioni territoriali, centri di ricerca, enti e aziende del territorio potranno presentare i progetti realizzati ed avviati per lo sviluppo di Pisa Smart City, un progetto finalizzato a creare le condizioni e le tecnologie per costruire una città sostenibile e per il quale è già stato firmato un protocollo d’intesa tra istituzioni cittadine ed Enel.

E in effetti, la città toscana può vantare una certa tradizione in ambito ‘smart’. Infatti, proprio a Pisa fu installato oltre 10 anni fa il primo contatore elettronico al mondo sempre da parte dell’Enel; un’autentica pietra miliare nello sviluppo delle reti intelligenti, che rappresenta il primo passo di quella leadership nello sviluppo delle smart grids che oggi l’Italia può vantare.

E durante la due giorni del Forum, sullo sfondo della bellissima Piazza Vittorio Emanuele II, inaugurata di recente dopo il restauro, prenderà vita la Green Square, uno spazio aperto e di grande visibilità che ospiterà i grandi sponsor della manifestazione che metteranno in mostra le loro tecnologie più recenti e innovative.

[foto da adnkronos.com]

 

Olanda, decollano cinque smart grids

Sarà l’aeroporto di Schiphol a ospitare cinque grandi progetti dimostrativi di smart grids. Una decisione frutto dell’accordo di cooperazione firmato dai ventisei partner della Smart Energy Collective, tra le principali iniziative europee per lo sviluppo delle reti intelligenti, che dopo un periodo di preparazione dà finalmente il via alla concreta realizzazione dei siti di prova.

 

“Sappiamo tutti che a livello globale stiamo evolvendo verso un sistema energetico in cui la quota di energia sostenibile sarà molto più alta, e in cui la generazione di energia elettrica sarà molto più decentrata di quanto non sia attualmente. – ha dichiarato Pier Nabuurs presidente del comitato direttivo energia intelligente – Inoltre, la domanda di elettricità aumenterà, in parte a causa dell’aumento del benessere, soprattutto nei paesi ad alta crescita economica, come la Cina e l’India, e per lo spostamento dei consumi di carburante, ad esempio, a causa dell’introduzione di veicoli elettrici e delle pompe di calore. Al fine di rendere questo progetto possibile, un sistema energetico intelligente richiede una combinazione di tecnologie e servizi innovativi, in cui il consumatore è la parte centrale”.

I cinque progetti, che saranno realizzati in alcuni uffici di ABB e Siemens e nei quartieri residenziali di Gorinchem, Heerhugowaard e Goes, permetteranno di verificare l’affidabilità del sistema, capace di ridurre il prezzo dell’energia al consumo e di limitarne gli sprechi con l’obiettivo di creare un mercato comune dei servizi energetici sufficientemente vasto.

 

[foto da montrealgazette.com]

 

 

 

Pisa è sempre più smart

“Avere un pisano all’uscio” sarà forse una disgrazia, come recita un popolare adagio toscano, ma può certamente essere utile per imparare qualcosa di nuovo sull’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale.

Dopo aver sperimentato con successo la mobilità elettrica con l’adesione progetto E-mobility Italy, Pisa compie un altro passo avanti e si fa “sempre più intelligente.

È stato infatti firmato il 27 marzo dal sindaco Marco Filippeschi e dal Direttore della Divisione Infrastrutture e Reti di Enel Livio Gallo il protocollo di intesa “Smart City”, rendendo ancora più forte il legame con l’innovativo progetto supportato dalla Comunità Europea per gli impatti positivi sulla sostenibilità ambientale.

Alla luce dell’intesa sottoscritta, Pisa si concentrerà nel creare tecnologie e condizioni che possono favorire lo sviluppo di una città nuova e rivolta al green future. In particolare, l’attenzione sarà posta sull’efficienza energetica e sull’integrazione nella rete di distribuzione di energia e calore prodotti da fonte rinnovabile sfruttando le conoscenze e l’esperienza di Enel, leader nelle smart city a livello mondiale.

[foto da ilcomuneiforma.it]

Smart city? Dalla Spagna agli Emirati. Ma c’è anche l’Italia

Ormai è chiaro a tutti. L’efficienza energetica è una delle questioni cruciali da cui dipende il futuro dell’intero pianeta. Un tema affrontato il 10 gennaio dal ministro dell’Istruzione e Ricerca, Francesco Profumo, che davanti alla Commissione Cultura della Camera ha confermato l’impegno del governo a sostenere lo sviluppo delle smart grids nel nostro Paese.

Profumo ha evidenziato soprattutto il problema degli edifici scolastici italiani: una superficie complessiva di circa 64 milioni di metri quadri, in gran parte identificati in classe energetica G, ossia la più bassa, indice di maggiore inefficienza. Un record non proprio esaltante e molto poco smart soprattutto se si butta lo sguardo oltre i confini nazionali.

Solo una settimana fa, a Barcellona è stato inaugurato il nuovo centro di controllo della Rete intelligente. Un edificio che sarà il cuore del progetto lanciato da Endesa, la società spagnola controllata da Enel, per trasformare il capoluogo catalano in una delle più importanti smart city a livello mondiale. E in giro per il mondo la gara a condurre da capofila la rivoluzione smart non manca. Dagli Emirati Arabi, dove sta nascendo la città 100% ecosostenibile di Masdar, all’Olanda, dove ad Amsterdam interi quartieri stanno diventando “a impatto zero”, fino alla stessa Spagna, che ha in Malaga la punta di diamante delle smart city europee.

L’Italia allora è un’altra volta fanalino di coda? Una volta tanto, nonostante le dichiarazioni del ministro dicano una verità, fa piacere sottolineare che il Belpaese non sta a guardare. Sono già in essere accordi tra aziende, università e utilities  per rendere Torino, Bari e Genova delle Smart Cities a livello europeo . A Roma, Acea sta implementando i primi embrioni di reti intelligenti. Ma è a Isernia che sta nascendo la prima città italiana smart. Un’iniziativa che, secondo il direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli, dovrebbe valere circa mezzo punto di Pil annuo grazie a una maggiore efficienza energetica.